GIOVANNI PAOLO II L’UOMO CHE HA CAMBIATO LA STORIA DEL MONDO.

IL VIVO MAGISTERO DI GIOVANNI PAOLO II.

Non capita spesso recensire un proprio libro, per me è la prima volta. Da qualche settimana è uscito il mio agile volumetto pubblicato dalla Fondazione Thule Cultura (fondazionethulecultura@gmail.com) di Palermo sul Papa polacco, “Giovanni Paolo II e il suo vivo magistero”, una pubblicazione di appena ottanta pagine.

La prefazione è del professore Alberto Maira, reggente regionale di Alleanza Cattolica per la Sicilia. E’ un lavoro, scrive Maira “frutto di un amore razionale, ma anche ricco di sentimenti profondi per quello che è stato il Papa della nostra vita, ha la caratteristica e il pregio della antologia che permette a quanti volessero un primo approccio con il pensiero e la sensibilità di Karol Wojtyla. Una introduzione generale ad una miracolosa grandezza umana e spirituale”.

L’idea dell’opera è nata in occasione della canonizzazione di Giovanni Paolo II. Ho sentito l’obbligo morale di rendere omaggio alla grande figura del Pontefice polacco, leggendo e studiando una serie di testi, (per la precisione ventitré) fornendo così ai lettori un’interessante miscellanea. Inizio con un testo originale e singolare, curato da Saverio Gaeta, “50 Parole per il nuovo millennio”, in poche pagine il volumetto riassume tutti i temi che caratterizzano il pontificato di Karol Wojtyla, il dolore, la libertà, la famiglia, la giustizia, pace, le donne, la vita, i giovani e altri. Peraltro credo di averli trattati quasi tutti nel mio libro. Il 16 ottobre viene eletto Papa, mentre si insedia il 22 ottobre 1978, che poi diventerà il giorno della sua memoria liturgica nella Chiesa. A seguire l’autore presenta il testo di Aldo Maria Valli, “Il mio Karol”, edito da Paoline (2008). Il giornalista descrive il Papa dei record. Atletico, sportivo, nuotatore, sciatore. I 104 viaggi all’estero, centocinquanta visite pastorali in Italia, 317 visite nelle parrocchie romane. Un Papa che si sentiva come San Paolo, un Papa viaggiatore, perché prima di tutto, era un missionario. 

Nel 2° capitolo, ho argomentato sul rapporto del primo Papa straniero dopo tanti secoli con l’ITALIA. Per affrontare l’argomento ho presentato due testi, il primo di Antonio Scornajenghi, “L’Italia di Giovanni Paolo II”, (San Paolo, 2012), il secondo di Renzo Allegri, saggista e mariologo, “Papa Wojtyla, pellegrino di Maria” Edizioni Medjugorje (2004). Allegri racconta la storia di alcuni santuari mariani, peraltro mete preferite da Giovanni Paolo II.

Nel 3° capitolo è dedicato interamente alla monumentale opera del teologo americano George Weigel, il più grande studioso di Wojtyla, Testimone della speranza. La vita di Giovanni Paolo II, protagonista del secolo”, Mondadori (1999). Un grande raccolta di informazioni e testimonianze di quasi milletrecento pagine. A questo proposito ci tengo a precisare che ho letto e studiato tutti i libri a cui faccio riferimento in questa anomala antologia.

Dopo l’elezione del primo papa slavo in assoluto, “Il capo del KGB Yuri Andropov – scrive Weigel – mette in guardia il politburo sovietico sul pericolo che hanno di fronte […]”. Pericolo che si aggraverà per il sistema comunista quando Wojtyla nel giugno del 1979 tornerà nella sua terra innescando la rivoluzione di coscienza che produrrà il crollo non violento dell’impero sovietico. Per Weigel quello di Wojtyla è un pontificato tra i più importanti dei secoli per la Chiesa e per il mondo. Alexander Solzenicyn, definì il Pontificato di Wojtyla, come la cosa migliore che ha offerto il secolo XX. Certamente Giovanni Paolo II è “il Papa più visibile della storia”, anzi per il teologo americano si potrebbe dire che è “l’uomo più visibile della storia”. E’ “il paladino, il campione della causa della libertà umana”. Weigel cerca di descrivere anche le caratteristiche “politiche” del Pontefice, che certamente non possono ridursi a quelle categorie politiche risalenti alla Rivoluzione Francese: destra/sinistra, conservatore/progressista. Per Weigel non esistono due Wojtyla: il fondamentalista in materia di dottrina e il socialprogressista su questioni politiche ed economiche. C’è un solo Wojtyla. 

In questo mio libro ho inteso seguire un filo conduttore sulla figura del Pontefice: non tanto come rappresentante di una fede religiosa, che mi pare scontato, essendo il rappresentante di Nostro Signore Gesù Cristo sulla terra, ma quello di essere una figura politica, che libera interi popoli dal gioco del totalitarismo socialcomunista. Pertanto soprattutto nei capitoli centrali del libro, sviluppo quell’itinerario “politico” del grande Papa del XX° secolo. Si comincia con il primo viaggio in Polonia, giugno 1979: “I nove giorni che cambiarono il mondo”. Bonvegna ha scelto il libro di Stanislao Dziwisz, il segretario del papa, “Una vita con Karol” (Rizzoli, 2007). Mentre l’aereo si avvicinava alla pista di atterraggio, racconta Dziwisz, il papa era teso, emozionato e parlava talmente piano che si faceva fatica a sentirlo.

Naturalmente la visita in Polonia era un evento storico. Per la prima volta un Papa visita un Paese comunista.  Il Cremlino aveva fatto di tutto per impedire che Giovanni Paolo II tornasse in Polonia. “Quest’uomo porterà solo guai”, aveva detto Breznev. Furono nove giorni di successo per il Papa, un popolo intero si è raccolto intorno a lui. Un viaggio entusiasmante, un “pellegrinaggio”, che ha toccato i più importanti luoghi della storia della Polonia. Da Gniezno a Cracovia, passando per Czestochowa e le reliquie di san Stanislao.

“Giovanni Paolo II aveva vinto una grande battaglia, – scrive Weigel –  aveva segnato un punto di non ritorno”. Dopo qualche anno di pontificato era scoppiata la “Rivoluzione dello spirito”, il movimento operaio Solidarnocs di Lech Walesa, comincia la sua battaglia. Wojtyla aveva liberato il suo popolo dalla schiavitù, aprendo la strada a un grande movimento non violento, di autodifesa sociale. Per questo argomento ho seguito la biografia di Alain Vircondelet, e poi soprattutto di Bernard Lecomte, “La verità prevarrà sempre sulla menzogna”, col sottotitolo significativo: “Come papa Giovanni Paolo II ha sconfitto il comunismo”, pubblicato da Mursia nel 1992. E’ un racconto che entusiasma ancora, la rivoluzione silenziosa, che ha riportato la speranza a milioni di cattolici polacchi, cechi, ungheresi e ucraini. Non temete, la Verità vincerà!”

Chiaramente il comunismo in Polonia non è stato sconfitto solo dal Papa, ma grazie anche al contributo di altri uomini e donne che hanno creato una specie di controsocietà. “La Chiesa aveva già oltrepassato la sfera spirituale, e si adoperava per rispondere alle richieste sociali della società, in particolare degli operai”. Il risultato è stato straordinario è stata messa in atto una vera e propria rivoluzione non violenta, guidata per certi versi da Papa Wojtyla. Ancora una volta per raccontare questa entusiasmante storia mi avvalgo di George Weigel, con il suo saggio, L’ultima rivoluzione. La Chiesa della resistenza e il crollo del comunismo”.

 Weigel si domanda come sia potuto accadere che popoli interi inermi si siano potuti ribellare a un regime totalitario sanguinario. Il teologo americano in pratica ha dimostrato come la Chiesa, un’istituzione religiosa tradizionalmente moderata, conservatrice, ha contribuito a demolire una delle maggiori roccaforti del totalitarismo ateo del ventesimo secolo.

Per quanto riguarda il tema dell’EUROPA, citando Andrea Riccardi, che percepisce il papa polacco come un vero e proprio primate d’Europa, e non solo per i suoi numerosi interventi, “quasi mille” che ha dedicato all’Europa e poi anche per l’esortazione apostolica, “Ecclesia in Europa”. Mi sono avvalso dei seguenti testi: “Memoria e Identità”, del Santo Padre, un bellissimo testo storico, “Sacrum Poloniae Millennium. 966-1966”, pubblicato proprio in occasione dei mille anni della Polonia cattolica, e “Un’altra Europa è possibile”, di monsignor Aldo Giordano e Alberto Campoleoni.

“Se sarete quello che dovete essere metterete fuoco in tutto il mondo”, dice il Papa ai giovani, usando la frase di S. Caterina da Siena. Siamo giunti al rapporto di Giovanni Paolo II con i GIOVANI. Per questo argomento utilizzo il testo di monsignor Boccardo, organizzatore delle GMG, insieme al giornalista Renzo Agasso, “Il ‘Mio’ Giovanni Paolo II”. E poi la monumentale opera di don Salvatore Rumeo, “Giovanni Paolo II e i giovani insieme”, uno studio di ben 856 pagine.

Nelle ultime schede mi occupo dello spirito MISSIONARIO sempre presente nel papa polacco, utilizzo l’agile pamphlet di Marco Invernizzi, “San Giovanni Paolo II. Un’introduzione al suo Magistero”, pubblicato da Sugarco (2014). Poi della singolare intervista di Vittorio Messori al Papa, in “Varcare la soglia della speranza”. Infine, “In difesa della Fede”, di Giovanni Miccoli. In questi testi emerge la Dottrina del Pontificato di Giovanni Paolo II, la Nuova Evangelizzazione, (promossa proprio da Wojtyla) attraverso lo strumento privilegiato del Catechismo della Chiesa Cattolica.

La sera del 2 aprile 2005 molti dissero: I testi conclusivi che ho scelto per questo mio appassionato lavoro La morte di Giovanni Paolo II ha segnato in maniera profonda molte persone, per questo quella sera del 2 aprile 2005 molti dissero: : “Se ne è andato il mio Papa”. Perché “mio”?, risponde la giornalista Cristina Siccardi con la sua biografia, pubblicata dalle Edizioni Paoline. In questo capitolo ho proposto il testo di un’altra donna, la compianta Maria Antonietta Macciocchi, con Le donne secondo Wojtyla. Ventinove chiavi di lettura della ‘Mulieres Dignitatem’”. Qui ho puntato la mia attenzione sui saggi di Régine Pernoud e Armanda Guiducci.

L’antologia di testi critici si conclude con il libro del giovane studioso Daniele Fazio,In difesa dell’umano. La filosofia di Karol Wojtyla”, si dà spazio all’aspetto filosofico e teologico della poliedrica figura di Giovanni Paolo II. Forse un aspetto trascurato dagli studiosi. 

A mio parere il mio sintetico studio su Giovanni Paolo II potrebbe essere un ottimo e sintetico strumento per introdurre allo studio del suo immenso Pontificato , in particolare potrebbe essere rivolto ai giovani che non lo hanno conosciuto.

 

Torino, 4 Novembre 2022

San Carlo Borromeo vescovo.

Per chi è interessato al mio libro può richiederlo all’indirizzo mail fondazionethulecultura@gmail.com, oppure scrivendo al sottoscritto dbonvegna1@gmail.com, oppure domenico_bonvegna@libero.it il libro costa 12 euro.

Qui i link che hanno recensito il mio libro:

Civico20News – Giovanni Paolo II: l’uomo che ha cambiato la storia del novecento

GIOVANNI PAOLO II: L’UOMO CHE HA CAMBIATO LA STORIA DEL NOVECENTO – imgpress

GIOVANNI PAOLO II: L’UOMO CHE HA CAMBIATO LA STORIA DEL NOVECENTO (ilcattolico.it)

La recensione. Giovanni Paolo II e il suo vivo magistero – IlSudOnLine

Giovanni Paolo II: l’uomo che ha cambiato la storia del novecento (culturelite.com)

Corriere del Sud – Il vivo magistero di Giovanni Paolo II

https://laveritatutta.altervista.org/giovanni-paolo-ii-luomo-che-ha-cambiato-la-storia-del-novecento/

https://www.corrierejonico.it/il-vivo-magistero-di-giovanni-paolo-ii.htm

La recensione al mio libro è uscito sul mensile InterValli a pagina 23.

https://www.sololibri.net/Giovanni-Paolo-II-e-il-suo-vivo-magistero-Bonvegna.html?fbclid=IwAR1SiiSTsxB6m1gARNFX_2tlm0nbj1onyTbMtH4R-C6l7gbprxzK0yOQud0

https://www.culturelite.com/categorie/scritture/domenico-bonvegna-giovanni-paolo-ii-e-il-suo-vivo-magistero-antologia-di-testi-critici-thule-di-gaetano-celauro.html

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