LA GENDER THEORY VUOLE DISTRUGGERE LO SPLENDORE DELLA DIFFERENZA SESSUALE.

LA VERITA’ E LO SPLENDORE DELLA DIFFERENZA SESSUALE PER SCONFIGGERE L’IDEOLOGIA DEL GENDER.

In questi giorni sto leggendo un corposo e impegnativo libro di ben 460 pagine che sicuramente dovrebbero leggere tutti gli operatori socioculturali, dagli insegnanti ai preti più o meno impegnati nel campo dell’educazione. Ha un titolo altisonante, “Verità e splendore della differenza sessuale”, scritto da un sacerdote francese Etienne Roze, pubblicato da Cantagalli (2014).

Due sono i paradossi che mi hanno colpito leggendo il testo: nel libro si affrontano temi che hanno la caratteristica dell’ovvietà, e che probabilmente se fossero stati trattati mezzo secolo fa, sicuramente non avrebbero avuto la connotazione emergenziale, che hanno oggi. Infatti dopo la conferenza di Pechino, con la diffusione dell’ideologia del gender, che cerca di cancellare le differenze sessuali per introdurre una serie di identità di generi, da contrapporre all’eterosessualità, il libro di padre Etienne è un ottimo e decisivo strumento di chiarificazione. L’altro paradosso è quello che a trattare un tema così delicato come il sesso debba essere un sacerdote, mi sarei aspettato come minimo un laico.

Il testo è stato presentato da padre Roze in persona, in una serata di maggio scorso presso la sede milanese di Alleanza Cattolica. Padre Etienne peraltro ha concluso un corso, iniziato a novembre del 2015, dal titolo “Il Percorso dell’amore sponsale. Il Nodo d’Oro”, una serie di incontri organizzati da Alleanza Cattolica, Cristianità e SI’ alla Famiglia, che traggono spunto dall’esigenza, dall’urgenza, come ha ben sottolineato papa Francesco, di una nuova alleanza dell’uomo e della donna, che orienti la politica, l’economia e la convivenza civile. La comunità coniugale-famigliare dell’uomo e della donna è la grammatica generativa, il “nodo d’oro”. Questi incontri abbastanza affollati, intendevano preparare soprattutto i giovani a scoprire in particolare, i fondamenti di un buon fidanzamento, innamoramento, amore e relazione di coppia, guardando alla dimensione spirituale, affettiva e sessuale.

La battaglia contro la diffusione dell’ideologia del gender scrive su comunitambrosiana.org, Marco Invernizzi, reggente nazionale di Alleanza Cattolica non può limitarsi alle manifestazioni pubbliche (che sono indispensabili e incoraggianti) né alla vigilanza su quanto avviene nelle scuole (che pure è necessaria) e nemmeno alla battaglia parlamentare (che è nelle mani di pochissimi coraggiosi che si oppongono a una larga maggioranza di parlamentari che ignorano il tema o che sono fautori dell’ideologia del gender). La battaglia deve anzitutto trovare i propri fondamenti antropologici sia nello smascherare gli errori dell’ideologia proposta, sia soprattutto nel ribadire la verità e la bellezza del progetto di Dio sull’amore umano e di conseguenza sul matrimonio che fonda la famiglia, cellula fondamentale del corpo sociale”. Specificamente, – continua Invernizzi – dobbiamo provare a fare innamorare le persone, soprattutto i giovani che sono chiamati a sposarsi, dello splendore della differenza sessuale che il Creatore ha posto nella persona umana, creandola maschio e femmina”.

E’ l’intento del libro di padre Roze, uno studio ben documentato, altamente scientifico, dove vengono espresse verità presenti nelle varie scienze come la biologia, l’anatomia, la psicologia, la filosofia, la sociologia, l’antropologia, ma soprattutto la teologia. Il testo per i temi trattati è molto impegnativo, ma nello stesso tempo è anche affascinante. E’ un testo che serve non soltanto per confutare l’ideologia del gender, ma anche per edificare, per costruire, “Anzitutto il libro aiuta a percepire – scrive nella prefazione il cardinale Elio Sgreccia – lo splendore della verità e dell’amore che è nella persona umana, nell’uomo e nella donna, nella loro profondità e intima relazione intersoggettiva”.

Secondo il filosofo Heidegger, ogni epoca ha una sola cosa a cui pensare. Sembrerà strano ma la nostra epoca secondo Luce Irigaray, la sola cosa a cui pensare è “La differenza sessuale”. Introducendo il testo, Etienne Roze accoglie questa provocazione, “perchè la sentiamo nostra: mai come oggi la differenza è al centro dei dibattiti e delle discussioni, anche se pochi sanno di cosa si tratti, perchè il tema non è di immediata e facile comprensione”. Pertanto secondo Roze, occorre, “[…] sciogliere i nodi della matassa, per gustare tutta la bellezza e la verità della differenza sessuale”. E questo potrà avvenire anche se l’esposizione del testo, viene enunciato chiaramente, e mi sembra che padre Etienne ci riesca.

Il libro è nato dai numerosi incontri che il sacerdote francese ha avuto con moltissimi giovani, osservandoli e ascoltandoli si è reso conto che esisteva in loro una strana confusione, nell’esprimere la loro mascolinità e femminilità. Da questi incontri animati e da appassionati dibattiti, nasce il testo che ho in mano.

Il titolo della pubblicazione, Verità e splendore della differenza sessuale, per padre Roze,“oltre ad essere la chiave di lettura di questo studio, vuole anche essere un programma di vita, perchè quando si è intravista la bellezza della verità ed il suo fascino è difficile non corrispondervi: ‘La verità non si impone che per la forza della verità stessa, la quale si diffonde nelle menti soavemente e insieme con vigore’.

Il testo viene arricchito da una serie di innumerevoli citazioni di studi, documenti, di studiosi che si sono adoperati ad affrontare questi temi, tra questi Roze ne sceglie tre, anche se sono differenti e i loro studi sono abbastanza distinti. Sono definiti, “testimoni della differenza, che per anni si sono prodigati a denunciare lo sfaldamento della roccia delle differenze sessuali e generazionali: questa attenzione profetica li accomuna”. Il primo è Tony Anatrella, un sacerdote che vive a Parigi dove esercita come psicanalista e insegna psicologia clinica, è anche specialista in psichiatria sociale. Il secondo è Xavier Lacroix, anche lui francese, sposato e padre di tre figli, filosofo e teologo laico. Il terzo non poteva non essere che il grande Giovanni Paolo II, “non è possibile trattare il tema della differenza sessuale senza attingere alla ricchissima fonte del suo insegnamento e in modo particolare alla sua attenzione per l’amore umano”. E’ notorio che papa Wojtyla, fin da cardinale si è soffermato sulla questione, scrivendo il libro Amore e responsabilità (1960) e poi come non ricordare soprattutto la ricchezza delle sue catechesi sull’amore umano del mercoledì che svilupperà in sei cicli dal settembre 1979 al novembre 1984.

Lo studio di padre Etienne si sviluppa su sette capitoli, attraversati da un movimento unitario che li lega insieme senza mai perdere lo sguardo sintetico all’interno del percorso che il libro offre: la differenza sessuale.

Il libro inizia con uno sguardo all’odierna deriva antropologica, illustrata nel primo capitolo “La gender teory, una rivoluzione antropologica. Peraltro grazie a questa teoria che sta invadendo le culture, per padre Roze, si ha l’occasione di approfondire la verità e lo splendore della differenza sessuale. Nel secondo capitolo, “l’inafferrabile differenza”, si pongono le basi dello studio per definire i termini necessari per l’analisi, dei concetti di diversità e di differenza. Nel terzo capitolo, si affronta “Il mito dell’androgino e il racconto di Genesi a confronto”. Nel 4°, “Ripartire dal corpo”, neutralizzato dall’ideologia del gender e ridotto a massa di cellule. Si approfondirà il concetto di persona per poi ripartire dal corpo vissuto, ascoltando i suoi messaggi e leggendo i suoi significati ontologici. Nel 5° capitolo intitolato, “Interiorizzare l’identità nella società di Narciso”.

Oggi viviamo in una società narcisistica che rifiuta la realtà della natura che si manifesta nel corpo sessuato, questa società come Narciso appunto si invaghisce di se stessa e si perde, suicidandosi, perché cessa di riprodursi. Lo studio si articolerà mantenendo sempre il senso unitario della ricerca: “con la riscoperta del corpo vivo- della corporeità-e, a partire da esso, della maturazione dell’identità, sarà finalmente possibile mettere a confronto l’uomo con la donna e viceversa”.

GENDER THEORY: IL NUOVO MARXISMO CHE VUOLE DISTRUGGERE L’UOMO.

C’è un’invasione sovversiva che sta sorprendendo nazioni impreparate. Non è l’immigrazione selvaggia di questi mesi, ma è la Gender theory. Una nuova ideologia che sta colpendo l’umanità nella propria intimità. Si tende a cancellare la differenza uomo-donna e introdurre il concetto di uomo neutro, che si apre, sulla base degli orientamenti sessuali, a tutte le identità di genere. Si sopprime il vecchio modello di società eterosessuale per creare la società neutra senza sesso. Di fronte a questa triste prospettiva narcisistica dell’ideologia del gender non dobbiamo avere paura di opporci, anche se troviamo opposizioni, ostilità e timori all’interno del mondo cattolico, del resto sarà “il tormentone del secolo”.

Da circa trent’anni, nuove ideologie si stanno diffondendo per confondere le fondamenta dell’antropologia”, scrive Etienne Roze nel suo poderoso saggio, “Verità e splendore della differenza sessuale”, edito da Cantagalli (2014). Di questa confusione se ne era accorto il grande Giovanni Paolo II, che nel 1981, vedeva un “annientamento” se non reale almeno intenzionale, del corpo. Una negazione del sesso umano, della mascolinità e della femminilità della persona umana[…]”.

In pratica nel nome della lotta alle discriminazioni che impedirebbero a delle minoranze di vivere il proprio sesso a loro piacimento, di avere gli stessi diritti degli eterosessuali, “i parlamentari, sotto la pressione delle lobby, fanno approdare i loro rispettivi Paesi nell’elenco di coloro che hanno scelto le nozze gay e, in nome della lotta al bullismo e alle ingiustizie che feriscono i bambini e gli adolescenti, optano per modelli educativi omogeneizzanti”. E’ un fenomeno quasi invisibile, secondo padre Roze, colpisce la mentalità culturale, tutta la società, senza che la stragrande maggioranza dei cittadini si renda conto.

Intanto si scorgono per padre Roze, “Manipolazioni sovversive si impadroniscono delle comunicazioni per ridefinire il linguaggio e quindi la realtà antropologica, lasciando le persone all’oscuro. Tuttora poche sono coloro che avvertono il pericolo, al punto che la maggior parte delle popolazioni rimane, se non anestesizzata, almeno inconsapevole”.

Inoltre il sacerdote francese intravede un certo spirito “gregario”, che acceca le menti e trascina i migliori intellettuali, scienziati e persone di spicco a pensare allo stesso modo. A cominciare da coloro che reggono le sorti della politica e dei popoli.

Per chi osa opporsi all’ideologia del gender interviene la “polizia delle idee”.

Osare di opporsi a questo pensiero unico, alla corrente ideologica del gender, “affermando valori che si radicano nella natura, può oggi portare alla conseguenza di essere tacciati di omofobo ed eterosessista, fino addirittura a rischiare la galera”, come sta capitando in questi giorni all’arcivescovo di Valencia monsignor Antonio Canizares Llovera, che sta subendo un processo pubblico da parte delle associazioni Lgbt.

Il presule aveva sottolineato come fosse in atto il tentativo “di imporci una ideologia di genere con leggi inique alle quali non dobbiamo obbedire”. Cañizares aveva anche criticato “l’escalation contro la famiglia da parte di dirigenti politici, aiutati da altri poteri come l’impero gay e certe ideologie femministe”.

Nel libro padre Etienne parla esplicitamente di nuovi totalitarismi, di stretto rapporto tra relativismo e dittatura. E si domanda: “se sono i sondaggi e le maggioranze a deliberare quale sia la ‘verità’ ultima universale che va oltre l’uomo, che ne sarà delle minoranze o di coloro che non condividono le ‘verità’ di chi detiene il potere?” In pratica, di questo passo, il soggettivismo si trasforma in totalitarismo: “[…] saranno escluse le voci che rifiuteranno di conformarsi alle ‘verità’ occasionali, fondate sulle opinioni delle maggioranze. Nuovi totalitarismi, con strategie subdole o violente, stanno emarginando testimoni ingombranti”, appunto come monsignor Canizares.

Addirittura Tony Anatrella con acutezza osserva con giustificata preoccupazione che ormai esiste “un terrorismo intellettuale si sta organizzando sul modello di Khmers rossi(si parla effettivamente di Khemers rosa), istituendo una ‘polizia delle idee’.

Certamente la storia si evolve ma il rischio del totalitarismo è rimasto lo stesso. Così è valido l’enunciato di san Giovanni Paolo II nelle lettera enciclica Centesimus annus (1.5.1991), n. 46: “Se non esiste nessuna verità ultima la quale guida ed orienta l’azione politica, allora le idee e le convinzioni possono essere facilmente strumentalizzate per fini di potere. Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia”.

A questo punto si potrebbero individuare quali sono le ragioni che hanno portato alla devianza del gender.

Nichilismo, dualismo e marxismo.

Etienne Roze lo spiega nel 1° capitolo del libro, la nuova ideologia del gender ruota intorno a tre termini: nichilismo, dualismo e marxismo.

Il nichilismo rifiuta ogni verità oggettiva, sostenendo che ognuno è libero di dare un senso alla realtà e plasmarla a proprio piacimento. Quindi si abbandona il sesso, il dato originario, e si pretende di poter progettare ciò che si vuole per la natura umana. Qui entra in gioco la visione dualista, ovvero la tendenza a rifiutare ogni tipo di realtà duale. In questo scenario l’eterosessualità è interpretata come un modello egemone che impedisce alle altre identità di esprimersi e le cui cause discriminatorie devono essere decostruite e minate attraverso la creazione di un terzo genere.

Questo terzo genere per molti funge da “cavallo di Troia”, “un’eccellente immagine che mostra come, entrando sovversivamente nella piazza, si può prendere possesso dell’intera città e dei suoi abitanti”.

Il Gender un’eccellente aggiornamento del marxismo.

Pertanto possiamo ricordare che si innesca la dinamica dell’odio introdotta dal marxismo che oggi prende il nome di omofobia e lotta all’omofobia. Del resto per Roze, “la teoria del gender, o meglio l’ideologia del gender, è un’eccellente aggiornamento del marxismo.

Nella Storia tutto ruota intorno alla parola “differenza”, che apre il varco all’ingiustizia tra l’oppresso e l’oppressore”. Secondo Roze, “Marx aveva denunciato questa ingiustizia nel rapporto tra il proletariato schiavizzato e il padrone borghese: era la questione sociale dei secoli XIX e XX. Un antagonismo che è stato affrontato con la “lotta di classe”.

Poi negli anni 60′ e 80′ secondo padre Etienne, le stesse forze culturali e politiche, che avevano animato la lotta di classe del proletariato, hanno spostato la dialettica opponendo la donna emarginata all’uomo patriarcale: era la questione femminile che ha fatto leva contro la disparità uomo/donna grazie alla ‘lotta dei sessi’.

Infine la “gender theory, riprendendo lo stesso principio, contrappone ora le identità di genere queer, (pare che siano una cinquantina, oltre alle identità raggruppate sotto l’acronimo Lgbt) cioè le identità sfavorite, declassate e oppresse, all’eterosessualità egemone grazie alla ‘lotta dei generi'”

E’ una lotta che attraversa tutta la società, secondo il religioso francese, “è la chiave di lettura della prassi marxista . Essa è il principio rivoluzionario e la molla che permette di far evolvere la storia verso un futuro promettente, cioè verso un messianesimo utopico.

Un futuro nefasto dove “l’aggiornamento femminista dei principi del marxismo è quindi più incline a raggiungere l’umano dal di dentro, cioè l’identità, per smorzarla e decostruirla, fino a svuotarla”. Marx non era arrivato a tanto, l’ideologia del gender si.

Qual è il disegno ultimo della gender theory?

“Consapevolmente o inconsapevolmente”, si tratta di una tentazione che va oltre l’orizzonte umano”. Scrive padre Roze. Si tratta di una tentazione che supera l’uomo.

Cita cosa scriveva nel 2010 l’allora cardinale Jorge Bergoglio – oggi papa Francesco – alle carmelitane di Buenos Aires, mentre il Parlamento argentino si apprestava ad approvare la legge sull’unione di persone dello stesso sesso, vale la pena, riportare la citazione per intero: “la posta in gioco qui è l’identità e la sopravvivenza della famiglia: padre, madre e figli. La posta in gioco è la vita di tanti bambini che saranno discriminati in anticipo privandoli di crescita umana che Dio ha voluto fosse data da un padre e da una madre. La posta in gioco è un rifiuto diretto della legge di Dio incisa nei nostri cuori[…] Cerchiamo di non essere ingenui: non è solo una lotta politica, è una pretesa distruttiva del piano di Dio. Non si tratta di un mero disegno di legge (questo è solo lo strumento) ma di una ‘mossa’ del padre della menzogna che cerca di confondere e ingannare i figli di Dio”.

 

 

Quinto de Stampi MI, 12 giugno 2016

Festa di S. Gaspare del Bufalo                                                      Domenico Bonvegna

                                                                                                domenico_bonvegna@libero.it

 

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