QUANTI SONO I VAMPIRI DALLE PENSIONI D’ORO.

Questa sera (4.2.2020) Mario Giordano nella trasmissione “Fuori dal coro” su rete 4 ritorna a parlare dei vitalizi ai parlamentari italiani…e denuncia il NON taglio di parte dei vitalizi come si era deciso un anno fa… 

A rischio di passare per populista, presento, dopo aver letto, l’ultimo libro inchiesta di Mario Giordano,Vampiri. Nuova inchiesta sulle pensioni d’oro”, edizioni Mondadori (2017). Leggere i libri di Mario Giordano fa male, ci viene il mal di fegato, lo dice lui stesso, però bisogna leggerli, hanno il pregio di possedere una sintesi ben documentata delle spese folli e dagli sprechi di questo “Stato canaglia”, onnivoro, come ha ben descritto a suo tempo il compianto economista Piero Ostellino in un suo fortunato pamplhet di qualche anno fa.

Giordano dedica il libro ad una certa Aurora B., parrucchiera di Pisa, che dovrà lavorare fino al 2064.“Se ho scritto questo libro, è colpa tua”, esordisce il giornalista. O meglio colpa della busta arancione che Aurora ha ricevuto dall’Imps, che gli ha fatto la sua “storia previdenziale”, un’operazione di trasparenza, un’esigenza di chiarezza, anche se può sembrare invece “un’offesa a mezzo posta”. Vediamo cosa ha scritto l’Imps: “Cara Aurora siamo lieti di farle sapere che dovrà lavorare ancora per 48 anni”. C’era scritto proprio così.“Chissà come sarà il 2064, se avremo trovato una soluzione per il traffico in tangenziale, chissà se Bruno Vespa condurrà ancora ‘Porta a Porta’, se finalmente sarà finita davvero la Salerno-Reggio Calabria[…]”. O magari nel 2064 arriveranno gli alieni. Aurora ha 27 anni e fa la parrucchiera in Toscana ormai da 10 anni. Giordano, ricorda, che ci sono parlamentari che già a 10 anni di “lavoro” (si fa per dire), ma che dico a 5 anni, perfino con 1 anno, percepiscono il vitalizio (pensione). Anzi, precisa Giordano,“ci sono parlamentari che non hanno ‘lavorato’ (lavorato: si fa per dire) neppure un’ora, eppure i loro parenti continuano a incassare, ogni mese, un bell’assegno”. Ad Aurora, hanno chiesto di stare 58 anni a massacrarsi, fra“le metto i bigodini” o “facciamo le meche”.

Dopo qualche mese che è arrivata la lettera ad Aurora, in un’altra casa è arrivata un’altra lettera, dal sapore diverso. Questa volta in Puglia, ad un consigliere regionale che ha avuto il via libera dall’Imps per andare in pensione a 55 anni con un assegno di 5020 euro lordi al mese in virtù dei suoi 8 anni di lavoro (lavoro: si fa per dire), “Ora mi chiedo: come può lo stesso Stato, a distanza di poco tempo, mandare due lettere così? Come può concedere a un consigliere regionale la pensione a 55 anni, mentre pretende che una parrucchiera lavori fin oltre i 75?”. A lui bastano 8 anni per maturare una pensione, mentre da Aurora ne pretende 58? Non solo, il consigliere per 8 anni di lavoro(?) matura una pensione lorda di 5020 euro, Aurora che lavora 58 anni matura una pensione di 1288 euro lordi, meno di mille euro netti.

Giordano ha volutamente iniziare il libro con la lettera arancione di Aurora, perché è “la certificazione di un’ingiustizia oltre che un bollo di schiavitù, la promessa di eterna infelicità, l’annuncio di un futuro che per te e per la tua generazione assumerà le sembianze di un inferno previdenziale. Siete dei condannati dell’Imps”.

Quella di Aurora, è una lettera che Mario Giordano ha sempre presente in questo viaggio tra Baby Vampiri con vitalizio d’oro, cumulatori seriali di assegni e Paperoni assortiti. Ce l’ha sempre davanti agli occhi mentre mette in fila uno dietro l’altro i privilegi di politici, giornalisti, sindacalisti, banchieri, grandi commis di Stato, tutti quelli che in questi ultimi vent’anni hanno guidato il Paese allo sfascio.

Qui Giordano evoca una vera e propria discriminazione previdenziale nei confronti dei comuni mortali lavoratori che non possono beneficiare di tanti e costosi privilegi. Non si comprende come uno Stato possa relegare in un ghetto senza speranza gente come Aurora, mentre “continua a pagare all’eletto Mauro Sentinelli un assegno da 90.000 euro lordi al mese”.

Giordano nel 2011 aveva scritto “Sanguisughe”, per la prima volta aveva posto con forza il problema delle pensioni d’oro, qualcosa è stato fatto, ma ancora è troppo poco. Siamo soffocati ancora dei cosiddettidiritti acquisiti, la formula magica con cui si pretende di cristallizzare l’ingiustizia perché ‘così dice la legge’.

Tuttavia Vampiri, è un libro scritto anche per tutti i pensionati che non arrivano a fine mese, per tutti quelli che sono costretti a lavorare per oltre 40 anni, mentre esiste in Sicilia una signora “che da quarant’anni, ogni mese, incassa un assegno senza bisogno di lavorare solo perché il papà (monarchico) era stato qualche decina di mesi in Parlamento fra il 1947 e il 1951…”. Dovete saperlo: alla gentile signora abbiamo regalato, in questi quarant’anni, oltre 2 milioni di euro. Ma vi pare possibile?C’è il nome nel libro, per carità di patria io non lo scrivo, è della provincia di Messina.

Qualcuno ha rinfacciato a Giordano che il vitalizio non è un pensione. Ma sono stati a trattarlo come pensione, proprio loro, i politici, a cominciare dalla reversibilità estesa in ogni dove e in ogni come.

Giordano tira fuori una dopo l’altra, storie davvero bizzarre come il dipendente comunale al comune di Perugia che prende una pensione di 49.000 euro lorde al mese. 1.633 euro al giorno e pensa che sia un diritto acquisito. Attenzione si tratta di 637.000 euro all’anno.

Poi c’è un ex consigliere della Valle d’Aosta che prende 1 milione e 636.000 euro lordi, un vitalizio incassato tutto in una volta, si perché si può anche così. In Valle d’Aosta, le pensioni hanno un’alta gradazione, Giordano fa alcuni nomi eccellenti.

Poi ci sono i nomi dei “custodi del rigore”, i politici dell’Europa,“gli inflessibili censori di Bruxelles, quelli che ci hanno ordinato lacrime e sangue, quelli che ci hanno imposto l’austerity, la legge Fornero e l’innalzamento dell’età pensionabile, quelli per cui ogni spesa è di troppo […]”. A noi rispondono non si può, mentre loro “se ne stanno lì nella bambagia, immersi nei loro lussi, nei palazzi degli sprechi, nelle spese allegre e nel superfluo che si concedono mentre tagliano il necessario altrui”.

Il 1° capitolo del libro, Giordano lo dedica ai “Giovani Vampiri”, quelli che dopo aver fatto pochi anni di lavoro (si fa per dire) in Regione o in Parlamento, prendono un ricco vitalizio ad un’età così giovane, senza bisogno di Ape, la nuova diavoleria del governo sinistrorso, senza indebitarsi con le banche, senza accendere mutui. E qui Giordano fa alcuni nomi, di questi signori, gente che passa da un partito all’altro e che magari si permette di criticare e di fare la morale contro gli sprechi e intanto intascano 5000 euro di vitalizio. Questo capita nella regione Puglia, in Calabria, in Sicilia, ma anche nelle regioni del Nord, consiglieri regionali che finiscono perfino in carcere e prendono il vitalizio di 3000 euro al mese per aver fatto 3 anni e mezzo di “lavoro”, conclusosi con l’arresto.“Allora – scrive Giordano – a chi lavora (davvero) da 40 anni, magari alla catena di montaggio, senza poter andare in pensione e senza mai essere indagato che cosa è concesso? L’uso del lanciafiamme? La protesta al napalm? La rivolta imbottita di tritolo?”. Gente che per riscattare un certo periodo, per arrivare alla maturazione del vitalizio, versa una certa somma, come quel tizio calabrese, e poi in meno di un anno, recupera la somma versata.

C’è anche un consigliere regionale, in Calabria, invalido che prende il vitalizio, e guarda caso viene beccato in un video, che gioca a basket, in compagnia di un fido amico. Miracolo di San Gennaro in trasferta calabrese. Non solo ma il baby pensionato è arrestato con pesanti accuse sulle sue spalle e continua a prendere il vitalizio. Giordano, descrive, il plastico paradosso assurdo: “da una parte lo Stato lo accusa di aver lavorato per la ‘ndrangheta, dall’altra lo paga perchè inabile al lavoro. E mica lo paga poco: 7490 euro al mese, a 50 anni. Se gli altri invalidi, quelli da 200 euro al mese, vogliono provare a raggiungerlo, si organizzino: giochino a basket, si candidino alle elezioni. O, in alternativa, si facciano almeno sospettare di collusione con qualche cosca”.

Tuttavia è la Sicilia, il vero e proprio Eldorado dei baby pensionati d’oro. Anche qui si fanno i nomi eccellenti. Naturalmente si va a indagare all’Assemblea Regionale, che manda in pensione contemporaneamente due segretari generali, uno di 61 anni e uno di 57 anni, entrambi con vitalizi da nababbi, e poi c’è anche un terzo segretario generale dell’Ars che dimettendosi, porta a casa la bellezza di 11.000 euro netti all’età di 53 anni.

Nel maggio 2016 il Fondo pensioni della Sicilia rivela che, fra gli ex dipendenti regionali, “ci sono ben 2000 cinquantenni. Fra questi 800 hanno meno di 54 anni, 50 hanno meno di 44 anni, 6 sono i trentenni, 8 i ventenni e addirittura 12 hanno appena 19 anni”. Soltanto mostruoso. Assegni mensili calcolati con il vecchio metodo, quindi sono in media pari al 105-115 per cento dell’ultimo stipendio. Un lusso. Anche qui Giordano fa alcuni nomi di dirigenti privilegiati. Tra l’altro Giordano riferisce come in Sicilia è stata interpretata la legge 104, grazie alla reinterpretazione di questa legge che si poteva andare in pensione a qualsiasi età, per esempio, se tuo padre aveva avuto un infarto etc. Il più famoso dei pensionati della legge 104 alla siciliana è Pier Carmelo Russo, alla bella età di 47 anni, con un assegno mensile di 10.980 euro lordi, per assistere papà. Ma poi la storia non è finita, ritorna nella giunta regionale, per un incarico.

Poi c’è il più famoso baby papà Nichi Vendola, l’ex governatore della Puglia, storico leader della sinistra alternativa (a che cosa) fondatore di Sel, è andato in pensione alla tenera età di 57 anni. Del resto, “lui l’ha sempre detto che non bisogna chiedere troppi sacrifici ai lavoratori. E così per dare l’esempio, di sacrifici ne fa assai pochi”. Sono bastati 10 anni di contributi per aver diritto in eterno alla bella somma di 5.618 euro lordi al mese. I commenti li lascio a voi.

Attenzione ci tiene a precisare Giordano che è tutto legale. “L’intera truffa dei vitalizi è legale in Italia per il semplice fatto che le leggi le fanno coloro che dei vitalizi godono. E che sono bravissimi a rendere legali le peggiori nefandezze, purchè siano convenienti per loro”.

La lista dei baby pensionati è davvero lunga. Giordano racconta la storia dell’enfant prodige Giuseppe Gambale e poi tanti altri nomi, che un tempo erano conosciuti, ora si godono l’assegno mensile, da troppi anni. Tra questi c’è il Walter Veltroni, che ha percepito l’assegno per la prima volta nel 2004, all’età di 49 anni. Poi c’è “la reginetta di tutti baby pensionati, la star assoluta del vitalizio in fasce”, la mitica Claudia Lombardo, aveva 41 anni, quando ha percepito la prima pensione.

Giorni fa qualche tg nazionale rilevava che esiste in Italia, un certo numero di italiani che percepiscono la pensione da 30 o 35 anni, quindi li considerava dei privilegiati. Allora che dire di questi italiani super privilegiati, anche perchè prendono degli assegni super. Giordano fa l’esempio di un ex presidente della regione Puglia che da 37 anni, gli abbiamo versato, 3 milioni e 600.000 euro per 10 anni di lavoro (?). Ma ce ne sono tanti altri.

Al 2° capitolo, “i Vampiri al potere”, ci sono i grossi papaveri, i manager, tra i più pagati d’Italia, gente che somma più di un vitalizio, più una serie di incarichi, con nuovi stipendi e nuove prebende. Anzi è gente che va a caccia di incarichi ministeriali e magari diventino simbolo di rinnovamento. Già sento le rimostranze dei Vampiri, scrive Giordano: “Abbiamo seguito le regole, non abbiamo violato nessuna legge”. Soltanto che queste regole e leggi, appaiono insopportabili e insostenibili.

A proposito di questi personaggi super vampiri, Giordano si domanda: “E’ possibile che in Italia ci sia una persona che prenda 43.000 euro di pensione al mese per aver passato carte in Senato. E’ possibile che tutto ciò avvenga mentre si ripete che non ci sono soldi per aumentare le minime? O per permettere chi ha lavorato 41 anni di godersi il meritato riposo?”.

Tra questi personaggi troviamo il pensionato Di Pietro, Ciro Pomicino, De Mita, Enzo Bianco, Mastella, ex di tutto, insomma, pensionati d’oro che occupano poltrone delle società pubbliche. Ad un certo punto viene il dubbio, se per caso il vitalizio, diventa un requisito fondamentale per accedere al poltronificio pubblico.

Secondo Giordano, i cosiddetti poteri forti, sono tutti pensionati d’oro. In pratica, ci sono imprenditori miliardari che incassano il vitalizio parlamentare.

Al 3° capitolo c’è posto per i “troppo Vampiri”, quelli che esagerano nei privilegi, che incassano troppo, anche tre vitalizi in una sola volta. Praticamente questa gente vive a carico nostro, perché ci sono delle leggi, votate a suo tempo, da loro stessi, certamente non sono piovute dal cielo. Ci sono assegni che vengono pagati per 62 anni, come quello dell’ex presidente della regione siciliana Alessi, passato poi ai figli. Anzi ce né sono anche della durata di 66 anni, dei tre moschettieri duracell, vitalizio lunga-durata. E poi c’è il deputato fantasma, che non ha mai messo piede all’assemblea regionale siciliana, ma la moglie, ora dopo la sua morte, prende l’assegno di reversibilità.

Tra quelli che hanno incassato di più in una sola volta, c’è l’anti-italiana con 946.000 di vitalizio dall’Italia, Eva Klotz di Bolzano. Altri come il faraone del Sud Tirolo, il ras di Bolzano, Luis Durnwalder, con 1 milione di euro, c’è la tabella a pagina 83 e poi c’è anche la tabella, di “quelli che hanno guadagnato di più”. Cioè hanno versato un certo numero di contributi, ma hanno guadagnato il quintuplo. Poi ci sono quelli famosi, li troviamo nella tabella a pagina 90. Qualcuno è stato soltanto ventiquattrore in parlamento e per questo servigio reso alla Repubblica, lo abbiamo ricompensato con 3.108 euro lordi. E poi c’è la storia del professore Toni Negri, del sindacalista professore Sergio D’Antoni anche queste molto bizzarre.

Al capitolo 4°, ci sono i “Vampiri senza vergogna”, che ci stanno succhiando il sangue e lo fanno con arroganza, alterigia e con sfacciataggine. Qualcuno di questi, nonostante ha incassato 1 milione e 317.000 e 805 di euro a 54 anni per 17 anni di lavoro(?), ha presentato regolare domanda all’Imps per avere il sussidio di disoccupazione. E l’ha ottenuto.

Naturalmente nel libro di Giordano ci offre tante altre storie, meritevoli di essere citate, come quelle del 5° capitolo dedicato alle caste dei vampiri, tutto da leggere. E infine, l’ultimo capitolo sulle truffe delle pensioni false. Non mi resta che lasciarvi alla lettura del documentato libro di Giordano.

Ultima annotazione dedicata a chi pensa che “lottare contro i vitalizi è “populismo” e che non serve a niente, che non è così che si combattono gli sprechi, che non è vero che le pensioni d’oro prosciugano le nostre tasche”. “Non crederci”, scrive Giordano, E’ stato calcolato dall’Istat che le 800.000 pensioni d’oro costano complessivamente 45 miliardi di euro”. Limitandoci a toccare le 250.000 più svergognate e, senza abolirle o massacrarle, ricalcolandole soltanto in base ai contributi che hanno versato,“ebbene recupereremmo 2 miliardi di euro l’anno”, e non è poca cosa.

Quinto de Stampi MI, 16 febbraio 2018

S. Giuliana vergine                                                                      Domenico Bonvegna

                                                                                                          domenico_bonvegna@libero.it

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